Il Professor Italo Antonozzi, già Ordinario di Patologia Clinica dell’Università di Roma “La Sapienza”, per fare chiarezza su un tema così delicato ci illustra la fonte e le fasi del contagio da Covid19.

La fonte e l’inizio del contagio. Un primo fatto è che l’epidemia parte dalla Cina, e che il primo caso è stato segnalato il 17 novembre. Questo caso non era correlato con il mercato di Wuhan. (Tra l’altro non e’  dimostrato che i pipistrelli , serbatoi noti dei  Coronavirus vi fossero venduti). Dei successivi 7 casi  descritti fino al 18  dicembre, 2 erano correlati con il mercato del pesce, 5 non lo erano e solo il 49 dei primi 99 casi ospedalizzati a dicembre erano epidemiologicamente  correlati con il mercato , che, incidentalmente, dista solo 300 metri dall’Istituto di Virologia di Wuhan, il maggiore della Cina. Inoltre, conferma a posteriori, l’analisi molecolare del virus fa risalire la sua comparsa al mese di novembre.

Il comportamento delle Autorità

Il 31 dicembre le autorità cinesi informano l’OMS dei casi di polmonite osservati, facendoli risalire al mercato di Wuhan e il primo gennaio ne dispongono la chiusura e l’isolamento dei malati. Il 2 gennaio email dell’ Istituto di Virologia di Wuhan con l’ordine perentorio alla comunità scientifica cinese : vietato divulgare  su canali ufficiali e non ufficiali i risultati e le conclusioni relative a questo virus.

a. Il 22 gennaio parte la quarantena per la città di Wuhan, estesa quasi subito a quasi tutta la provincia di Hubei.

b. Il 24-26 gennaio 2 casi in Francia, un caso in Canada  ed un caso in Germania;

c. il 30 gennaio in Italia due casi di turisti cinesi.

d. Nel mese di febbraio il contagio si diffonde ulteriormente nell’Hubei e nel mondo e la Cina comunica dati epidemiologici scarsamente attendibili.

e. Il 22 febbraio la Cina ammette di aver generato confusione e sfiducia per le variazioni nel metodo di conteggio dei contagi. Contemporaneamente all’esplodere dell’infezione e dei decessi nel mondo i ricercatori cinesi inoltre dichiarano che il virus sta diventando meno contagioso

f. A tutt’oggi, 20 aprile 2020 sono stati denunciati 2.426.788 casi con 166.122 decessi. La malattia presenta una forma clinica lieve nel 97% dei casi, grave nel 3%.

Il punto della situazione Alla fine di febbraio  viene pubblicato il “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease. In questo, si precisa che il virus ha origini zoonotiche e che il pipistrello sembra essere il serbatoio del virus, ma non è dimostrata la trasmissione diretta all’uomo e non sono identificati gli ospiti intermedi. Si procede a un ampio   campionamento ambientale del mercato di Wuhan : il virus era tracciabile su 33  campioni   ambientali dei 585 esaminati nel mercato.. Nonostante  gli ampi studi, finora non è stato possibile identificare con certezza l’ospite intermedio e quindi la catena epidemiologica. La trasmissione accertata resta solo uomo-uomo anche se come  serbatoio si ipotizza  una varietà di pipistrello e come ospite intermedio sono stati sospettati lo zibetto  o il pangolino. Ma non  avendo finora accertato quale sia l’ospite intermedio siamo a livello di ipotesi fondate ma non di certezza scientifica.

Le ipotesi alternative Un importante filone di ricerca civile e militare, ampiamente diffuso in Cina, Russia ed USA e quello della Gain of Function (GoF) virale che si occupa di “ingegnerizzare”, ovvero modificare, con apposite sequenze tratte da altri virus o prodotte con tecniche molecolari , il genoma di virus presenti negli animali in natura. Ciò con l’obiettivo di prevederne le future mutazioni che consentano  salti di specie dall’animale all’uomo ed aumenti della virulenza.

g. Si tratta di un settore di ricerca particolarmente delicato in paesi per definizione poco trasparenti come la Cina o la Russia ma che può essere importante anche per la produzione di vaccini.

h. Nel laboratorio di Biosicurezza e patogeni speciali situato proprio a Wuhan si svolgevano ricerche in questo specifico settore in collaborazione tra ricercatori cinesi ed USA e da parte di una Commissione ispettiva USA erano state notate gravi deficienze dei sistemi di sicurezza, con richiesta di miglioramenti sostanziali.

i. Nel 2015, una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Medicine riportava la produzione di un chimera-virus, cioé un ibrido tra un ceppo di Coronavirus originariamente del pipistrello (l’SHC014) e uno simile a quello che causa la SARS nell’uomo ed il virus così creato mostrava di essere in grado di infettare le cellule delle vie respiratorie umane. Diversi virologi obiettarono che se un tale virus fuoriuscisse dal laboratorio, nessuno potrebbe prevederne la diffusione, dato che tale virus ingegnerizzato “prolifica in maniera incredibilmente efficiente nelle cellule umane.” Ed alcuni hanno anche messa in dubbio l’utilità o l’eticità di questo tipo di ricerche. E’ quindi ovvio che allo scoppio dell’attuale epidemia di Coronavirus in Cina, in molti si siano chiesti se all’origine dell’infezione non possa esserci stata, per incidente, una fuoriuscita del virus chimera da quel laboratorio di Wuhan. Quindi, una volta scartata l’ipotesi dell’uso del Covid 2 in un quadro di attacco  batteriologico, le possibilità restano quella della trasmissione  animale-uomo o quella di un accidentale rilascio per un errore di laboratorio .

Ipotesi Mutazione naturale del virus Covid-2 Per quanto riguarda questa ipotesi, è stata appena pubblicata una ricerca che conclude che, dall’osservazione attenta del genoma dell’attuale Covid-19 e quello “ingegnerizzato” nel laboratorio di Wuhan nel 2015 non ci sia abbastanza relazione genetica da giustificare   sospetti e il conseguente allarme. “È improbabile che abbia avuto origine da una manipolazione in laboratorio”, spiegano gli autori. Sebbene non ne escludano del tutto la possibilità.

Ipotesi Mutazione di laboratorio .D’altra parte la probabilità che un incidente di laboratorio inneschi un’epidemia è molto difficile da prevedere . Del tutto recentemente il Premio Nobel Montaigner assieme a un biomatematico hanno  “ analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus  affermando che “ nel genoma del coronavirus siano state inserite sequenze del  virus HIV con l’obiettivo di ottenere un vaccino per l’AIDS”. La presenza di specifiche  sequenze  tende a escludere  la normale mutazione del virus e farebbe piuttosto pensare a una chimera prodotta in laboratorio. Risultato analogo a quello pubblicato da alcuni ricercatori indiani che però hanno successivamente ritrattato la ricerca. Montagner afferma che “la storia del mercato del pesce è una leggenda. Non è possibile che sia solo un virus trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato…  “.

Adesso USA, Gran Bretagna e Francia e Germania stanno valutando questa possibile ipotesi. Attenti a non commettere l’errore dell’Unione Sovietica quando nel 1985 accusò gli USA di aver creato il virus dell’AIDS

Prof. Italo Antonozzi

Già Ordinario di Patologia Clinica 

Università di Roma  “La Sapienza”