Siamo sicuri di avere le persone giuste al posto giusto nel momento giusto?

Hanno i riflessi pronti?

Le competenze sono un valore nella democrazia e nessuno può sostituirsi esse.

Sono almeno 2 mesi che le previsioni davano tempesta. Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri aveva dichiarato lo stato di emergenza per il Coronavirus. Non si poteva attivare il nostro sistema industriale per produrre mascherine con filtri antivirali? apparecchiature elettromedicali per supporto respiratorio? ecc. Le competenze tecniche nel nostro paese ci sono. Ma chi ha le responsabilità istituzionali ha le competenze giuste per affrontare i problemi? Le nostre fabbriche oggi ferme per il blocco dell’export dovevano lavorare a pieno regime su questi presidi strategici, con forti finanziamenti straordinari. Come al solito siamo andati in Russia con le scarpe di cartone: Le mascherine con il filtro antivirale non si trovano neanche negli ospedali. Quelle poche presenti, in maggioranza, non sono adatte e le scorte già presenti si sono volatilizzate. Spesso il personale sanitario non ha i presidi adeguati.

Chi ha responsabilità istituzionali ci pensi ora: passata la pandemia bisogna ricostruire.  Quando c’è la burrasca si buttano a mare i pesi inutili per salvare la nave. Ma il reddito di cittadinanza e quota 100 sono davvero produttivi e indispensabili? I soldi stanziati devono subito essere indirizzati verso la sanità anche con la riapertura deli ospedali frettolosamente e improvvidamente chiusi.

Visto la grave carenza che si è creata mandiamo subito i medici neolaureati in corsia senza aspettare l’Esame di Stato. E’ totalmente inutile. Perché per essere abilitato all’esercizio della professione un medico che ha già sostenuto oltre 40 esami deve superare anche questo? A mia conoscenza mai nessuno è stato bocciato. Infatti deve essere esaminato dagli stessi professori che per 6 anni lo hanno promosso. Di più. I Concorsi le Università, gli esami, come questo, ora sono bloccati. Miracoli della burocrazia.

Si pensa allora di inviare al fronte i pensionati. Ma sono quelli nella fascia di età ad alto rischio, in terapia intensiva rischiano di andarci ma da ricoverati. E’ dimostrato che i chirurghi per lo stress e la fatica vivono 8 anni di meno cosa che succede anche agli anestesisti, rianimatori ecc. Ma il medico per il nostro sistema previdenziale non è considerato lavoro usurante. Quaranta anni in corsia sala operatoria rianimazione non e questo un lavoro usurante?

Noi medici oggi siamo definiti “ i nostri angeli “ fino a ieri eravamo perseguitati. Ma per noi da 2000 anni vale ancora il giuramento di Ippocrate salvare la vita dei cittadini.

Dott. Girolamo Capece  – Già Chirurgo Toracico dell’Ospedale Forlanini- S. Camillo