Il coronavirus continua a mietere vittime. I morti continuano a essere centinaia nonostante le misure intraprese. Come possiamo difenderci meglio, in attesa di terapie efficaci e del vaccino?

Usando sempre tutti la mascherina. La mascherina chirurgica non protegge chi la indossa ma le persone circostanti. Se io proteggo te tu proteggi me. Se la usiamo tutti, la mascherina chirurgica è più efficace di quella con il filtro usata solo da alcuni. Tra l’altro, la mascherina con filtro, è molto più costosa e scomoda da usare perché si inspira con difficoltà ed emana cattivo odore.

Il filtro antivirale è monodirezionale in entrata, cioè l’aria espirata che contiene microgoccioline non viene filtrata. Sappiamo che ci sono molti individui portatori sani che inconsciamente diffondono il virus. Con la maschera con filtro continuano a farlo.

Le mascherine ffp2-ffp3 devono essere usate solo dal personale sanitario che assiste pazienti positivi al virus. Sappiamo che una quota non marginale degli infetti è costituita da personale sanitario: circa il 9% e poi ci sono fra loro gli individui in fase preclinica e i portatori sani. Quindi il personale medico appena esce dalla stanza del paziente con SarsCovid19 deve subito cambiare la mascherina con filtro con quella senza per non rischiare contagiare a sua volte gli altri operatori che sono in servizio, all’esterno della zona infetta.

La soluzione potrebbe essere: tamponi e test sierologici a tutti gli operatori sanitari, ripetuti, e poi via via a tutta la popolazione dando priorità agli individui più a rischio.

Quando inizierà la fase 2 sarà necessario selezionare con i test persone che sono protette dagli anticorpi specifici e utilizzarli per riprendere in maniera progressiva il lavoro nei punti di più facile contagio vale a dire strutture sanitarie, case di riposo, scuole, fabbriche e uffici in cui necessita uno stretto contatto fisico.

Molti pensano di stare tranquilli anche senza mascherina se rispettiamo la distanza interpersonale di un metro. E’ quello che ci dicono i fanatici del jogging che si ostinano con ogni escamotage a correre sulle nostre strade. Ma escono ogni giorno nuovi studi internazionali attestanti che con la tosse inviamo gocce di liquido potenzialmente infetto fino a 6 metri e con lo starnuto fino a 8 metri. Nel nostro espirato c’è un aereosol. Cosa vuol dire? Nell’interno del nostro organismo l’aria che attraversa le vie aeree: rinofaringe trachea e polmoni viene riscaldata e umidificata. Basta vedere la nebbia che si forma quando espiriamo in una giornata fredda o l’appannamento degli occhiali quando ci alitiamo sopra per pulirli. Le goccioline d’acqua che formano questo aereosol possono contenere il virus. La mascherina chirurgica ferma questo aerosol ed è efficace quindi se la usiamo sempre, tutti e dobbiamo pretendere che anche gli altri la usino.

Non facciamoci illusioni.

La lotta sarà lunga. Per il vaccino ci vorrà tempo e non illudiamoci che in un certo giorno di colpo tutto ritorni come prima. Guardiamo la Cina. Appena si molla un attimo il virus riprende la sua corsa.

Dobbiamo cambiare stile di vita. Dobbiamo dimenticarci, quando ci si incontra, il bacio sulla guancia, l’abbraccio, la stretta di mano. Dobbiamo diventare tutti giapponesi: l’inchino a distanza.

La mascherina per molto tempo dovremo continuare a usarla, a scuola, in ufficio, come alcuni usano gli occhiali. Gli occhiali poi, da vista o protettivi, li dovremo usare tutti, non solo quelli che hanno problemi di vista, e dimentichiamoci le lenti a contatto. Sembra troppo? No, in molti ospedali, fabbriche di microcomponenti o di alimenti, da prima che comparisse il virus si lavora così.

Quando opero per ore, anche 5 o 6, uso mascherina occhiali, guanti e non mi tocco la faccia. Lo faccio da 40 anni.

Dott. Girolamo Capece – Già Chirurgo Toracico dell’Ospedale Forlanini- S. Camillo