La crisi industriale in Italia deve spingerci ad agire ora
Una inquietante mappa del declino industriale del nostro Paese.
- 150 crisi industriali.
Un anno e 8 mesi di politica industriale senza risultati, come dimostra il crollo della produzione -4,3% nell’ultima rivelazione ISTAT. - 250 mila lavoratori che rischiano ogni giorno di precipitare nell’inferno della disoccupazione.
- L’ILVA è la madre di tutte le crisi a tremare sono 10.700 lavoratori.
- All’ALITALIA senza futuro sono più di 11 mila le persone a rischio.
- La spada di Damocle della revoca della concessione pende su 7.300 dipendenti di AUTOSTRADE.
- La WHIRLPOOL di Napoli lascerà la fabbrica con i suoi 430 operai.
- All’ALCOA, la fabbrica di alluminio del Sulcis, ci sono 800 lavoratori a rischio.
- La PIAGGIO AEROSPACE ha 500 lavoratori in cassa integrazione.
- La JINDAL di Piombino 2.000 licenziati.
- MERCATONE UNO ha licenziato 1.860 lavoratori.
- La JABIL di Marcianise che procede con 300 esuberi.
- I 3.000 esuberi di CONAD – AUCHAN e i 700 lavoratori
della SAFILO. - I 210 esuberi del Porto industriale di Cagliari.
- I 100 lavoratori della PERNIGOTTI.
- La WANBAO nel bellunese con 290 dipendenti e azienda verso il commissariamento.
- E infine la crisi di AIR ITALY con 1500 lavoratori sull’orlo del licenziamento e il rischio di non avere più collegamenti con la Sardegna penalizzando ancora di più una Regione già in crisi economica.
E’ tempo di concentrarsi su questioni concrete, bisogna agire ora: ne va del presente e soprattutto del futuro dell’Italia.